"Ma, quando niente sussiste d'un passato antico, dopo la morte degli esseri, dopo la distruzione delle cose, più tenui ma più vividi, più immateriali, più persistenti, più fedeli, l'odore e il sapore, lungo tempo ancora perdurano, come anime, a ricordare, ad attendere, a sperare, sopra la rovina di tutto il resto, portando sulla loro stilla quasi impalpabile, senza vacillare, l'immenso edificio del ricordo."
(M. Proust)

25 novembre 2011

SAVE THE DATE!!!!! rosso, ma non rosso rosso. più un carminio, un borgogna, un cardinale, un porpora.

 

Vi ho fregati, vi ho fregati! Credevate di trovare la ricetta della vellutata di barbabietola.
E invece vi tocca un gran bel SAVE THE DATE!
La data è DOMENICA 28, il luogo è MILANO, Naviglio Grande, l'orario dalle 9(e 30) alle 18 (salvo esaurimento scorte).
E che accade Domenica? Una cellula di foodblogger e affini vi aspetta con una piccola vendita di decorazioni natalizie e oggetti fatti a mano per aiutare i ragazzi della Casa Famiglia di Borghetto Vara (SP), rimasti senza nulla dopo l'alluvione del 25 ottobre.

Ne ho già parlato qui dunque non mi dilungo oltre. Qui si scrive di noi, si parla di noi alla radio. Speriamo di essere all'altezza di tanta fiducia. Da parte nostra possiamo dire che ci siamo molto divertite a "organizzare" questo evento, davvero alla velocità dei neutrini (povera luce, spodestata così, senza un vero perchè) e che vi aspettiamo numerosi. Facciamo due chiacchiere, ci beviamo una roba calda e, magari, facciamo un pò di bene.

Però ora vi meritate la ricetta.

Faccio outing: odio le barbabietole. Ho sempre creduto di odiarle, fino a un paio di settimane fa le evitavo con grande soddisfazione reciproca. E poi sono stata a Londra e ho mangiato la crema di barbabietola del Fra. Quell'uomo è una continua fonte di ispirazione. Qualche volta anche di preoccupazione,ma questa è storia diversa. Insomma, ho mangiato questa crema ed era BUONISSIMA. 
Qui è la ricetta del nostro , nelle sue esatte parole:

sbucciare e tagliare grossolanamente un kilo di bietole, in barba alla precisione, scottarle con olio di oliva, rosmarino e semi di coriandolo, bruciatesi quasi affumarle con del cointreau, in mancanza il succo di un'arancia. A parte fare bollire qb di brodo di verdure con 2 patate di media grandezza sedano intero cipolla un paio di porri una carota un pezzo di zucca e o una manciatina di lenticchie rosse. Appena sobbolle introdurre le bietole. Deve ripetersi l'effetto anguille in bacile come per la zuppa di carote. Lasciare andare a fuoco lento. Preparare una salsa con yoghurt. Servire in ciotole piccole con yoghurt, un filo di olio d'oliva, saltare delle fette di pane nell'olio dove scottasti le bietole.



Dimenticatami del Cointreau e del succo d'arancia ho preparato,  per dare acidità alla crema, una salsina con yogurt greco colato, succo e buccia di mezzo limone, sale e un filo d'olio.
Il pane non l'ho fritto (anatema!) ma l'ho tostato in forno e già che c'ero ho tostato pure una manciata di mandorle a lamelle.
Voilà. Anche il Ga, altro odiatore di barbabietole, è stato convertito.

Murder, she cooked (©ilFra)
 (PoveraPazza) si scusa per la qualità più amatoriale del solito delle foto. Macchina scarica, rimediato con iphone. Pietà.

2 commenti:

Reb ha detto...

Mettine un po' in una schiscetta domenica, che anche qui con quelle robe rosse è battaglia persa da tempo.

Gio ha detto...

sembra un quadro di arte moderna messo in un piatto, molto bello!