"Ma, quando niente sussiste d'un passato antico, dopo la morte degli esseri, dopo la distruzione delle cose, più tenui ma più vividi, più immateriali, più persistenti, più fedeli, l'odore e il sapore, lungo tempo ancora perdurano, come anime, a ricordare, ad attendere, a sperare, sopra la rovina di tutto il resto, portando sulla loro stilla quasi impalpabile, senza vacillare, l'immenso edificio del ricordo."
(M. Proust)

24 agosto 2012

pane di segale, d'estate!

Sono tutt'altro che una persona coerente. Me ne stropiccio allegramente e cambio idea continuamente. Al mio nick però tengo fede, non so come ma è sempre sempre adatto a ciò che faccio, penso o dico.
E dunque, PoveraPazza fa il pane. In agosto. Più volte. Di segale.

Per due pagnotte di medie dimensioni:

400g di lievito madre rinfrescato la sera prima
300 g di farina di segale
500 g di farina manitoba
20 g di sale
600 g di acqua, circa

Impastare tutti gli ingredienti per almeno dieci minuti, ottenendo una pasta abbastanza morbida e collosa di difficile manovrabilità.
Lasciar riposare per qualche minuto e poi rovesciare sulla spianatoia e formare una palla stretta.
Lasciar lievitare, coperto, per un'ora. Sgonfiare e rifare la palla.
Dopo l'ulteriore lievitazione dividere l'impasto in due, foderare con un canovaccio infarinato due terrine e metterci una palla per ciascuna, parte irregolare in alto.
Lievitare per una ventina di ore in inverno, circa la metà ora. L'impasto deve essere raddoppiato.
Accendere il forno e portarlo a 250° avendo cura di lasciare la teglia dentro e di metterci i solito pentolino di ghisa, vuoto, sul fondo.
Scaldare dell'acqua.
Appena prima di infornare spruzzare le forme di acqua e praticare dei tagli a scacchiera sulla superficie.
Rovesciare le forme sulla teglia, ricoperta di carta da forno, infornare rapidissimamente e versare l'acqua calda nel pentolino di ghisa e sul fondo.
Dopo 5 minuti abbassare a 220. Cuocere per 25 minuti, abbassare a 210 e cuocere per altri 10-15.
Raffreddare sulla gratella.
Dura una settimana, almeno.
A meno che non abbiate il magnifico Montebore che ho io.
In questo caso, non so.


(PoveraPazza)
precedente esperimento

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